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Eolico: in Puglia siamo avanti ma non lo sa nessuno!

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2010 15:48
18/04/2007 09:25
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da Repubblica:



Gli impianti a vento da 20KW potrebbero dare un importante contributo ambientale e occupazionale
Ogni regione ha però regole sue: molte sono complesse e di difficile applicazione
Piccole pale non crescono
il mini eolico frenato da troppe norme
Eccezione positiva la Puglia: grazie alle nuove norme, moltiplicate le installazioni
Da Legambiente e imprese produttrici la proposta di un protocollo per semplificare le procedure

di VALERIO GUALERZI

ROMA - Il vento c'è sempre stato, la tecnologia è da un bel po' che è matura e da circa un anno ci sono anche gli incentivi giusti. Eppure il mini eolico in Italia continua ad essere semiclandestino e ben pochi conoscono le opportunità di risparmio che questa forma di piccola produzione distribuita di energia è in grado di fornire (vedi la scheda per il dettaglio). A frenarne il decollo è soprattutto la mancanza di una normativa unica, in grado di rendere le procedure semplici e uguali in tutto il territorio.

Così come avviene per il grande eolico, sono soprattutto il caos e le lungaggini burocratiche a ostacolare le potenzialità delle fonti rinnovabili. Rispetto agli impianti di taglia industriale, il mini ha infatti il vantaggio di non essere invasivo e di adattarsi bene a zone di scarso pregio paesaggistico, come aziende agricole e zone artigianali (guarda le foto). Caratteristica che permette di aggirare anche le resistenze di spesso malintese esigenze di tutela ambientale. A costringere la diffusione del mini eolico a cifre da supernicchia sono però i bastoni normativi gettati tra le ruote di chi vorrebbe abbracciare un modello energetico più sostenibile, tanto per il proprio portafoglio che per la salute del Pianeta.

Parlare di eolico di piccola taglia significa riferirsi a torri alte non più di trenta metri, capaci di produrre una potenza fino a 20 kilowatt. Impianti che trovano la loro installazione ideale in aziende agricole, zone artigianali, piccoli distretti industriali, campeggi e agriturismi dove il vento soffia mediamente a una velocità di sei metri al secondo. Condizione piuttosto diffusa in molte zone appenniniche e del Mezzogiorno. Per una società o un piccolo imprenditore dotarsi di una di queste torri significa fare un investimento di circa 50 mila euro ripagabile nel giro di 5-6 anni, trasformandosi poi per un periodo altrettanto lungo in una fonte di risparmio (sulla bolletta energetica) e di guadagno (grazie al meccanismo dei certificati verdi).

Eppure si tratta di un passo che ancora in pochi fanno, con la significativa eccezione della Puglia. La forza e la costanza del vento che soffia sul tacco d'Italia ovviamente svolgono un ruolo importante, ma la discriminante rispetto al resto del Paese è un'altra. "La verità è che in nessuna altra regione installare una torre eolica è semplice come in Puglia", spiega Marcello Garavaglia, responsabile vendite della Blu Mini Power, una delle due aziende italiane leader nella produzione e commercializzazione di impianti di piccola taglia. "Solo la situazione toscana - osserva - è paragonabile a quella pugliese, con le procedure affidate ai comuni di appartenenza, ai quali è sufficiente la dichiarazione d'inizio lavori. Per il resto siamo di fronte a pratiche onerose, in continua evoluzione e di competenza delle regioni".

Nella speranza di sbloccare questa situazione gli imprenditori che operano nel settore delle fonti rinnovabili e gli ambientalisti che hanno a cuore lo sviluppo dell'energia pulita hanno stretto un'alleanza, stilando un protocollo rivolto alle regioni per l'adozione di una procedura unica semplificata. "In gran parte d'Italia - ricorda Edoardo Zanchini, responsabile per le politiche energetiche di Legambiente - anche per l'installazione di una singola torre in aree prive di vincoli ambientali la procedura è tale da obbligare a studi, verifiche e approfondimenti che rendono i progetti costosissimi e comunque inutili per interventi che hanno un limitatissimo impatto sul territorio". "Le prime risposte dagli enti locali alla nostra iniziativa - spiega Zanchini - sono state incoraggianti, ma di strada da fare ne rimane ancora molta. Il primo passo sarà probabilmente l'istituzione di un tavolo di livello governativo per fissare le linee guida delle rinnovabili".

Le potenzialità del piccolo eolico, per le sue stesse caratteristiche, sono difficilmente quantificabili, anche se parlare di un obiettivo di mille MW di potenza installata non appare del tutto campato in aria. Ma la preoccupazione di Legambiente non è solo di carattere ecologista. "Il nostro paese - dice ancora Zanchini - ha l'opportunità di sviluppare e diffondere brevetti, di far crescere un importante settore industriale che riguarda la meccanica, i materiali, l'elettronica e le vernici". Un meccanismo virtuoso che si è effettivamente messo in moto lì dove il mini eolico ha trovato le condizioni per svilupparsi.

In Puglia, ad esempio, è nata la Jonica Impianti, cooperativa pioniera del settore e oggi detentrice di diversi brevetti, così come ha preso corpo un piccolo ma significativo indotto del settore. "Fare delle cifre è difficile, ma sicuramente si è messo in moto un circolo virtuoso dal punto di vista occupazionale e tutto su base locale in zone altrimenti spesso svantaggiate", spiega Rosario Mineo, direttore commerciale della Eneric, una Srl di Bisceglie che distribuisce e installa mini impianti eolici e che per il prossimo anno ha in preventivo l'installazione di una ventina di torri nella sola zona della Daunia.

"In Puglia - dice - siamo tre o quattro imprese a svolgere questo tipo di lavoro e ognuna impiega una decina di persone. A queste vanno aggiunti poi tutti quei lavoratori che vengono coinvolti ogni qual volta si chiude un contratto: operai edili per le opere civili, geometri per i progetti, tecnici per le pratiche burocratiche, senza contare le possibilità di assunzione che si aprono per quelle aziende che grazie al mini eolico si trovano a migliorare i loro bilanci". Una dinamica che se assecondata da norme e incentivi adeguati secondo Legambiente su scala nazionale può coinvolgere qualche migliaio di persone.

(16 aprile 2007)


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18/04/2007 15:14
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http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_eolica
L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in elettrica. Tale conversione viene effettuata tramite una centrale eolica. Prima tra tutte le energie rinnovabili per il rapporto costo/produzione è stata anche la prima fonte energetica rinnovabile usata dall'uomo.

Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico.

Essa è pensata tenendo presente sia una produzione centralizzata in impianti da porre in luoghi alti e ventilati, sia un eventuale decentramento energetico, per il quale ogni Comune ha impianti di piccola taglia, composti da un numero esiguo di pale (1-3 pale da 3-4 megawatt) con le quali genera in loco l'energia consumata dai suoi abitanti. Il tempo di installazione di un impianto è molto breve; fatti i rilievi sul campo per misurare la velocità del vento e la potenza elettrica producibile, si tratta di trasportare le pale eoliche e fermarle nel terreno. Il tempo di progettazione e costruzione di altre centrali (idroelettriche, termoelettriche,etc.) è superiore a 4 anni.

Nonostante le intenzioni siano le migliori, la mancanza di una legge quadro o di un testo unico sulle energie eoliche, diversamente dal solare, è considerata una delle cause della lenta diffusione della tecnologia rispetto all'estero. Benché l'eolico sia l'energia meno costosa, non è né massicciamente richiesto dai produttori elettrici che potrebbero rivenderlo al costo del kWh attuale con maggiori profitti, né è la prima quantità d'energia ad essere venduta nella Borsa elettrica che pur abbina domanda e offerta di energia in base al prezzo del kWh elettrico (l'eolico, avendo il prezzo per kWh più basso e conveniente, dovrebbe collocarsi subito).
18/04/2007 15:21
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Ho sentito parlare
il candidato Sindaco Vito Moretti e appoggia completamente l'eolico...e tutti i fattori per dare importanza e valore al nostro territorio!
complimenti!
spero che riuscirà ad avere un posto importante in questa campagna elettorale! e una saggia persona!
14/05/2007 18:05
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da quel che ho letto sono tutti favorevoli all'eolico...

i distinguo se ci sono, sono su aspetti economici che interessano la nostra comunità (c'è chi viole che il Comune sia parte attiva e chi invece lascia stare il tutto nelle manoi della comunità montana...)


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15/05/2007 12:21
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Re:

Scritto da: dapi 14/05/2007 18.05
da quel che ho letto sono tutti favorevoli all'eolico...

i distinguo se ci sono, sono su aspetti economici che interessano la nostra comunità (c'è chi viole che il Comune sia parte attiva e chi invece lascia stare il tutto nelle manoi della comunità montana...)



E meglio invece che il comune si stiano fermi e faccia fare qualcosa alla comunità montana ente inutile per definizione altrimenti trqa ricorsi consenzi e autorizzazione neanche nel 300 metteranno le pale ( sempre che c'è ne sia bisogno ci siano studi di fattibilità e non siano strumenti per prelevare soldi dalla C.E. )
15/05/2007 12:46
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si si... bella cosa la comunità montana.... siamo usciti anche sull'Espresso...

solo il comune può agire velocemente-.... ma si sa dipende dagli amministratori.... se l'amministratore sarà un inetto... le pale non si metteranno nemmno tra 3000 anni... se l'amministratore conoscerà alla perfezione la macchina amministrativa... le cose si faranno alla svelta!


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25/06/2007 14:30
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Re: Re:

Scritto da: soloilvento 15/05/2007 12.21
E meglio invece che il comune si stiano fermi e faccia fare qualcosa alla comunità montana ente inutile per definizione altrimenti trqa ricorsi consenzi e autorizzazione neanche nel 300 metteranno le pale ( sempre che c'è ne sia bisogno ci siano studi di fattibilità e non siano strumenti per prelevare soldi dalla C.E. )




Mi autoriprendo una mia affermazione, sull'eolico ho visto che alcuni siti li metteranno a Caccamone .

Ma dico hanno mai fatto uno studio sui venti prima di localizzare i siti ? Dove cazzo sta il vento a caccamone che c'è nebbia 7 mesi all'anno.
25/09/2007 15:13
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Avvistate pale eoliche ...
Nessuno ha visto le pale eoliche dietro la Madonna del Carmine???

Be ci sono!!! Sono 6 divise in 2 gruppi.. l'unico problema è che quando le ho viste io non giravano molto forte e questo fa dedurre una carenza di vento....

cmq sono le prime che vedo sul nostro territorio e sono ben visibili se andate a Laterza sulla vostra destra(meglio che chi è al volante non si distragga però)
25/09/2007 16:14
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Re: Avvistate pale eoliche ...
Sport84, 25/09/2007 15.13:

Nessuno ha visto le pale eoliche dietro la Madonna del Carmine???

Be ci sono!!! Sono 6 divise in 2 gruppi.. l'unico problema è che quando le ho viste io non giravano molto forte e questo fa dedurre una carenza di vento....

cmq sono le prime che vedo sul nostro territorio e sono ben visibili se andate a Laterza sulla vostra destra(meglio che chi è al volante non si distragga però)



L'importante e che girino...
La velocità non conta, infatti le "nuove" pale eoliche sono fatte in modo che il giri debbano essere bassi (funzionzano già con vento intorno a 2 m/s), poi un moltiplicatore interno variabile provvede a regolare il numero di giri per far funzionare al meglio il generatore (quasi come il cambio della macchina. Le pale eoliche sono studiate per fornire energia con pochi giri, quindi è importante la costanza di presenza del vento e non la velocità, perchè in caso il vento fosse eccessivo, quindi le pale girerebbero velocemente, queste vengono fermate da un dispositivo di controllo per la sicurezza.




[Modificato da falco.2006 25/09/2007 16:22]
.:.:.:.:.: Visita il sito di Castellaneta :.:.:.:.:.
_____________________________________
E' vero: CHI STRISCIA NON INCIAMPA MAI!!!
26/09/2007 13:03
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non so a che velocità vanno, ma come ha detto Falco, l'importante è che girino. Le Pale necessitano di vento "costante" e non di vento a rafficche!

Poi non vedendo non posso dare giudizi... mi basop sulle vostre parole!


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12/12/2010 15:48
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le ecomafie fanno shopping dalle nostre parti?!?

Società off shore e grandi liquidità
ecco le inchieste sulla green economy
Dal Gargano al Salento nel mirino i progetti per parchi eolici e fotovoltaici che destano parecchi sospetti
di GIULIANO FOSCHINI


Un’indagine è a Castellaneta. L’altra guarda ad Altamura. Una terza, in fase embrionale, è tutta incentrata nelle campagne del basso Salento. La quarta, infine, ha sotto i riflettori alcuni insediamenti nel Foggiano. È a questo che il presidente della commissione antimafia Giuseppe Pisanu, faceva riferimento quando ha lanciato l’allarme delle infiltrazioni mafiose nelle nuove energie. Il tema è stato trattato soltanto marginalmente dai procuratori Antonio Laudati e Cataldo Motta nelle loro relazioni, ma questo non significa che le loro procure e il lavoro delle forze di polizia specializzate non tengano altissime l’attenzione.

Taranto, per esempio. A Castellaneta è in programma un maxi impianto eolico. Ducento pale all’incirca. L’operazione è della Green Engineering & Consulting, società riconducibile ai fratelli La Marca, campani, imprenditori molto attivi nelle discariche. I La Marca finiscono nell’indagine su mafia ed eolico dei Ros di Roma in Sardegna, lavorano molto in Sicilia e inciampano a Castellaneta. La loro non è una caduta qualsiasi, almeno a credere alle parole del presidente della corte di appello di Lecce, Mario Buffa. «In merito alle indagini sulle attività connesse alla installazione nel territorio del comune di Castellaneta scrive nella sua relazione di un parco eolico e i relativi interessi di società (cui partecipavano anche enti inseriti in centri finanziari off shore) il cui capitale era apparso inadeguato ai gravosi impegni finanziari e patrimoniali necessari per la realizzazione del progetto imprenditoriale e i cui rappresentanti avevano dimostrato la disponibilità di ingenti liquidità utilizzate per il pagamento ai proprietari delle aree destinate alla installazione delle turbine e delle centrali di somme a titolo di acconto sul prezzo o sui canoni di locazione, con valori del tutto sproporzionati rispetto a quelli correnti per aree a destinazione agricola, la posizione dei titolari delle imprese interessate rileva il magistrato è stata separata dal procedimento e trasmessa alla Dda presso la procura di Napoli, territorialmente competente per il delitto di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, mentre è stata richiesta l’archiviazione per la restante parte riguardante eventuali profili di illiceità nella condotta degli amministratori locali».

Dunque società off shore. Apparizione improvvisa di «ingenti liquidità», compravendita di aree. Quello che racconta la procura di Lecce sull’affaire Castellaneta non è poi così diverso da quanto sta accadendo in altre parti della provincia: come denunciato quest’estate proprio da Repubblica, si stanno moltiplicando grandissimi investimenti, soprattutto nel fotovoltaico, da parte di aziende con capitali e sedi estere: Lussemburgo e Malta soprattutto.

A Bari invece l’attenzione è principalmente sulla Murgia dove sono stati segnalati alla Finanza grandi movimenti di capitali e società fantasma. Non solo: società come Murgia Eolica, Albadorata, Bagliore e altre ancora hanno chiesto varie autorizzazioni. Il problema è che però queste aziende fanno riferimento a tale Luigi Franzinelli, imprenditore trentino, condannato a due anni in Sicilia per aver fatto accordi con la mafia per la realizzazione di impianti eolici.


(12 dicembre 2010)


bari.repubblica.it/cronaca/2010/12/12/news/societ_off_shore_e_grandi_liquidit_ecco_le_inchieste_sulla_green_economy-1...


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