Il Comune la piazza dei castellanetani

RODOLFO VALENTINO

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    00 13/03/2007 14:55
    Mi sembrava DOVEROSO aprire una cartella specifica per IL MITO che contenesse tutto quanto gli riguarda.
    Proprio ieri ho visto un documentario americano che narrava la biografia di Rodolfo Valentino e sono rimasto sorpreso da tante cose che non avrei mai immaginato.
    Innanzittutto che il motivo principale per il quale partì da Castellaneta era perchè (guarda un pò) la vita paesana lo annoiava.
    La sua seconda moglie (tra mille vicissitudini) pretese di essere la sua agente-curatrice d'immagine (prima volta per questa figura nel cinema) e questo, in un certo senso, giocò a svantaggio di Rudy per via del carattere un pò presuntuoso della Rambova.
    Quest'ultima però (c'è da dire) che riuscì a far ottenere a Valentino un ingaggio da parte di una casa cinematografica di (udite udite!) mezzo milione di dollari + metà degli incassi dei film da lui interpretati. Cioè, un sacco di soldi per l'epoca!
    Per sopravvivere ad un tenore di vita elevato, nei primi tempi chiedeva 25 centesimi di dollaro per inviare fotografie alle sue fans. Questo tanto per capire il volume di richieste che riceveva.
    Il fatto di essere stato considerato "effeminato" (e da qui una sua presunta omosessualità) è dovuto all'uso di costumi poco virili cinematograficamente, durante uno dei film sceneggiati e diretti dalla Rambova.
    Lanciò la moda dei capelli "leccati" e quando decise di farsi crescere la barba, il sindacato dei barbieri insorse perchè "era un cattivo modello che avrebbe tolto il lavoro ai barbieri".
    E per finire in bellezza... Ha lasciato centinaia di migliaia di dollari di debiti dopo la sua morte che sono stati saldati con la vendita di immobili e oggetti di sua proprietà.
    Nel testamento, si narra che abbia lasciato "1 dollaro e niente più" alla moglie Natasha Rambova, rea di averlo abbandonato e di averlo scaraventato nel baratro dell'insuccesso.
    Dopo la sua morte i produttori di Hollywood provarono a lanciare nel cinema il fratello Alberto che non funzionò nonostante 7 operazioni di rinoplastica.
    Sapevate tutto ciò?
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    00 13/03/2007 19:27
    Letto sul libro che citavi tempo fa?!?

    io ho altre notizie semi ufficiali. Lasciò Castellaneta giovanissimo (nel 1904 aveva 9 anni) per Taranto dove si trasferì con i genitori. TOrno a Castellaneta.

    Prima tappa fu Parigi, torno a Taranto e poi a Parti per l'America (attratto dalle gesta di un musicista tarantino, un certo Domenico Savino).
    Fra i suoi primi lavori (oltri quelli da extracomunitario sfruttato), vi era quello "dell'intrattenitore di donne", ma in quel periodo Valentino era davvero al verde... e fece coppia con famose ballerine (la più importante era una certa Bonnie Glass). Incontrò il produttore Norman Kerry e da li iniziò la sua Breve ma intensa vita nel cinema. (Il pettegolezzo vuole che abbia avuto una relazione con il sig. Kerry).

    Nel 1918 (dopo la morte della Madre a cui era molto attaccato) conobbe e sposò (1919) la sua prima moglie Jean Acker (anche qui il pettegolezzo vuole che il matrimonio fosse di facciata, le voci dicevano che la bella attrice fosse lesbisca e avesse un rapporto con un'altra potente attrice del tempo (Alla Nazimova, attrice dichiaratamente lesbica). Quest'ultima dalle novelle 2000 dell'epoca risulta aver avuto delle storie con R. Valentino.


    Jean Acker

    Alla Nazimova

    Il primo matrimonio durò due mesi!
    Nel contempo conobbe l'attrice, maneger, ballerina, sceneggiattrice Natacha Rambova, che come detto da Hae divento la sua maneger. Fu lei che fece avere allo stesso Valentino le migliori parti nei film.


    Natacha Rambova e Valentino
    Con essa si sposo nel 22 in Messico, ma dopo due giorni fu arrestato negli USA per Bigamia (non aveva ottemperato a delle pratiche burocratiche per il divorzio). Anche qui le voci si alimentano e parlano di un menage fra La Rambova e La Nazimova (e Valentino).

    L'omosessualità di Valentino non è mai stata confermata (ma nemmeno smentita), ma tutto è dovuto essenzialmente al fatto che l'attore era malvisto dalla stampa americana. L'americano, vedeva in questa bellezza + curata e ben diversa dall'archetipo del cow boy tutto macio una specie di invidia... ricordiamo che era italiano, straniero e proveniente da un paese povero.

    il colpo finale lo abbiamo dato noi Castellanetani, che da sempre ci siamo vergognati della (presunta) ricchionaggine del nostro compaesano... [SM=g27812]

    [Modificato da dapi 13/03/2007 19.27]



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    00 14/03/2007 09:44
    Le notizie, come diceevo, le ho scoperte da un filmato della televisione americana sulle "Biograafie dei grandi personaggi della storia". Il libro non ho ancora avuto modo di iniziarlo a leggere...
    *Hae*
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    00 18/03/2007 18:02
    Interessanti entrambi i post. Io per esempio non sapevo neanche che avesse avuto due mogli e che una delle due fosse stata il suo agente personale!
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    00 19/04/2007 10:31
    RODOLFO VALENTINO. L'EMIGRANTE LEGGENDARIO
    segnalo che in questi giorni è in giro per la puglia la seguente rappresentazione teatrale:

    La misenscéne
    Mita Medici
    RODOLFO VALENTINO. L'EMIGRANTE LEGGENDARIO
    scritto e diretto da RINA LA GIOIA
    Genere: Contemporaneo

    Lo spettacolo celebra il mito di Valentino, con un viaggio-inchiesta all’incontrario, inteso come una sorta di processo su se stesso per recuperare quel privato sbiadito dalla dimensione pubblica. Valentino ci porta in un viaggio “di sola andata” per mostrare le facce di una medaglia: navigare in una moltitudine di deliri e ovazioni da una parte e navigare in altrettanta solitudine dall’altra, pagando il prezzo del successo.”

    Descrizione Completa »

    Note sull’opera e di regia

    Rodolfo Valentino, in un Viaggio inchiesta all’incontrario, a confronto dell’opera originale. Questa volta inteso come sorta di processo su se stesso, per rivendicare la sua vera immagine, in quanto crede bistrattata in buona parte, da quei cronisti da strapazzo, più propensi a realizzare il loro scoop che a mettere in luce la vera identità delle cose e dei fatti. Disquisizioni, su quella ferrea ed effimera corsa verso un protagonismo folle, forse con l’intento di eguagliare e chissà in quale modo, i Miti, usando arbitrariamente il loro potere.
    È difficile custodire il proprio “privato”, specie quando si vive ormai in un’altra dimensione, e difendere “…il mio viaggio di solo andata…è come mostrare le facce di una medaglia: navigare in una moltitudine di deliri e ovazioni da una parte e in altrettanta solitudine dall’altra, pagando così il prezzo del successo”.
    “Non è vero quello che Dicono!...” è il tormentone che usa Valentino per denunciare coloro che hanno insinuato di aver abbandonato il proprio paese per raggiungere l’America, in quanto l’Italia gli stava stretta, insinuando di aver abbandonato anche gli affetti più cari, fino a citare quello della “Madre”, facendogli sentire ulteriormente il peso di aver amato…di essere stato tanto amato dal gentil sesso, lasciando vivo il suo ricordo anche dopo la morte. Denuncia che dietro tutto questo si nasconde quel male oscuro chiamato Invidia. Altro che scoop occorre, per potersi guadagnare quel posto al sole che potrebbe tramandare la propria memoria dopo la morte. Purtroppo non ci sono regole, ma solo strategie della vita, in cui il destino, prediligendo solo alcuni, fa il suo gioco. Questo è quanto denuncia il personaggio.
    Valentino, come in un fuori programma, alla fine scopre stranamente in lui quella stessa e amara debolezza umana: ora è lui a invidiare loro e tutti coloro che fino a quel momento lo avranno ascoltato, perché prende coscienza che il loro Sogno vive ancora, mentre il suo è finito…per sempre.

    Affidare il ruolo ad una figura femminile, quale è MITA MEDICI, per interpretare Valentino, più che una provocazione, vuole essere una strategia. Un gioco scenico, per mettere a nudo non quella sua discussa identità di personaggio diverso, ma le sue identità più eclatanti: quella folgorante appartenente alle Star system, quindi del Mito che in quanto tale, simbolicamente surreale, non ha sesso e quella dell’ Emigrante. Valentino/MITA MEDICI, attraverso un escursus singolare, guardandosi nello specchio della memoria, riveste i panni dei suoi stessi personaggi diventati leggendari e che lo hanno reso indimenticabile: puntando sulla figura dell’Emigrante leggendario, senza escludere quelle del Sex simbol, del Divo del cinema muto, del Ballerino di tango, del Mito hollywoodiano degli anni venti. Cambi di costumi a scena aperta, ora indossando quelli femminili tipo quello di Natacha Rambowa, la Dama misteriosa, Alice Terry, ora indossando quelli dei personaggi filmici come quello in “Aquila nera”, “I quattro cavalieri dell’Apocalisse”, “Monsieur Baeaucaire”, “Il figlio dello Sceicco”.
    Entra in scena all’inizio dello spettacolo, per uscirne solo alla fine, percorrendo tutto d’un fiato, quel tempo necessario per far scaturire emozioni, e magari sorprendere con coop de tèâtre, rendendo più fruibile e gradevole lo stesso spettacolo, tra l’altro con l’intervento di musiche dal vivo, prediligendo gli strumenti del Bandoneon e del Violino, e Tanghi argentini conclamati.
    Quale contenitore mentale più idoneo se non quello di una mega Valigia, unico elemento scenico, per simboleggiare il Viaggio, la Memoria, il Sogno di un personaggio mitico e leggendario.
    Un viaggio di solo andata… per Rodolfo Valentino, ma di un possibile ritorno per coloro che riusciranno a scoprire la sua carta vincente che probabilmente si identifica in quel coraggio, in quella capacità di aver saputo custodire un Sogno, chiamato semplicemente: SPERANZA.
    Rina La Gioia


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    00 06/05/2007 00:14
    Auguri (e scusa) Rodolfo Valentino
    riprendo un mio post sul mio blog...

    Esattamente 112 anni fa nel mio paese (Castellaneta, quello dell'Ospedale, che va a Perossido, anzicché ad Ossigeno!) nasceva il più grande divo di Hollywood di tutti i tempi, Rodolfo Valentino. Un mito che come tanti altri ci ha lasciato prematuramente a soli 31 anni ed è forse questo uno dei motivi che ha mantenuto il suo fascino inalterato a distanza di un secolo.

    Un attore che non ha avuto la fortuna di confrontarsi con il cinema sonoro (chissà cosa sarebbe stato il "nuovo cinema" con Lui)

    Che cosa organizza il mio paese in sua memoria per domani? Purtroppo NIENTE, un museo perennemente chiuso, una statua (che un altro mio amico ha definito un manifesto della Pop-Art) che ancora da tutti noi viene apostrofata come u' Capason (un'anfora tipica di terracotta delle mie parti) e che negli ultimi anni ha subito anche atti di vandalismo da parte di qualche demente. Forse qualche fiore ai piedi della statua, ma niente di più nessuna manifestazione... anche se le associazioni (personali) a suo nome abbondano (ma in realtà nessuna di queste fa un'azione culturale forte ed incisiva nel nome dell'attore... rappresentano solo uno strumento per far primeggiare il proprio nome sugli altri).

    Che dire Valentino è stato uno dei tanti a lasciare l'Italia all'inizio del secolo per il nuovo Mondo, e forse, come dice qualche mio amico, uno fra i primi ad aver capito che dalla mia città, e dal meridione d'Italia e dal nostro Paese in generale bisogna scappare per poter realizzare i propri sogni.

    Forse hanno ragione loro, forse sono un utopista... ma perchè bisogna arrendersi?!?

    Auguri Rodolfo e scusa a nome di tutti! So che ci stai guardando con disprezzo (bisogna vedere da quale dei due regni dell'oltretomba, il terzo è stato appena chiuso!). Un giorno (non troppo lontano si spera) le cose miglioreranno!


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    00 06/05/2007 10:12
    Re: Auguri (e scusa) Rodolfo Valentino

    Scritto da: dapi 06/05/2007 0.14
    riprendo un mio post sul mio blog...

    Che dire Valentino è stato uno dei tanti a lasciare l'Italia all'inizio del secolo per il nuovo Mondo, e forse, come dice qualche mio amico, uno fra i primi ad aver capito che dalla mia città, e dal meridione d'Italia e dal nostro Paese in generale bisogna scappare per poter realizzare i propri sogni.



    meno male che Valentino si sentiva AMERICANO ,
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    dapi
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    00 03/06/2007 23:20
    Video biografia
    Bella e completa videobiogravia di Rodolfo Valentino trovata su youtube, realizzata da Hollywood Rorever (il cimitero in cui è seppellito rodolfo a Los Angeles)



    Sempre su youtube è possibbile verificare come nei commenti nonostante i tutto il tempo passato sia ancora molto amato...

    Basta cercare con la dicitura "Rudolph Valentino".

    Troverete video dei film, ma anche montaggi fatti da fan e video fatti dagli stessi (ce ne sono alcuni fatti all'interno dello stesso cimitero, uno addirittura all'80 anniversario della morte, con aeroplano che vola sul camposanto in suo ricordo)

    strano vedre come gli americani riescono ene in tutto anche ad usare un cimitero... e noi manco a tener aperto un museo... anzi come proposto da un candidato sindaco promuovere su Internet (questa cosa strana) la figura di Valentino!


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    00 04/06/2007 11:25
    l'inglese non è il mio forte, ma nel video ho visto molte foto per me inedite!
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    00 30/05/2008 20:32
    documento di estrema rarità... trovato sul web...

    l'inaugurazione della statua di Rodolfo Valentino (1961) tratta dal documentario "Mondo cane" del 1964 di Gualtiero Jacopetti. Si intravede una Castellaneta che stava iniziando forse uno dei suoi momenti migliori di questo secolo...



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    00 10/06/2008 10:12
    Re:
    dapi, 30/05/2008 20.32:

    documento di estrema rarità... trovato sul web...

    l'inaugurazione della statua di Rodolfo Valentino (1961) tratta dal documentario "Mondo cane" del 1964 di Gualtiero Jacopetti. Si intravede una Castellaneta che stava iniziando forse uno dei suoi momenti migliori di questo secolo...





    sembra un fatto positivo, ma non hai visto la continua di quel film !!! , a volte vedere gli spezzone distrorce e di moltola realtà.

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    00 10/06/2008 23:14
    potrà anche parlar male di Castellaneta, ma non ci vedo nulla di male...

    non conosco il film/documentario e non posso dare giudizi, ma facendo un po' di rapidissime ricerche ho trovato:

    Wikipedia:
    Mondo cane è un film documentario diretto dai registi Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco E. Prosperi.

    Il film ottenne un grande successo internazionale ed una nomination all'Oscar nel 1963 per il tema "Ti guarderò nel cuore" (in inglese, "More") della colonna sonora di Nino Oliviero e Riz Ortolani.

    Mondo cane è considerato il capostipite di un filone cinematografico di documentari sensazionalisti, che prese il nome di mondo movie, volto a impressionare il pubblico mostrando usi e costumi insoliti, stravaganti e grotteschi delle etnie di tutto il mondo. Le immagini e l'onnipresente commento pseudo-sociologico fuori campo sottolineano ogni genere di dettaglio raccapricciante: mutilazioni all'interno di sette, asportazioni di organi genitali, lotte fra cani, cure medicinali alternative con l'uso di sangue e interiora animali.

    L'anno successivo fu realizzato il seguito Mondo cane 2.

    Nel 1986 il regista Stelvio Massi realizza Mondo cane oggi, l'orrore continua, evidente sequel del Mondo cane di Jacopetti, Cavara, Prosperi e, nel 1988, Mondo cane 2000: l'incredibile.

    Mymovies:
    Costumi, riti religiosi pagani, superstizioni, senza risparmio di colpi bassi e compiacenze. Immorale perché falsifica la realtà, la corregge a scopi spettacolari. La scoperta dell'insolito e la rappresentazione della crudeltà non possono prescindere dal rispetto per l'uomo. Film ignobile di grande successo.



    da questo e da altro, mi sono fatto un'idea chiara, di un film "orrido" ma con un certo interesse...
    Aspetto da parte di qualche esperto di cinema qualche commento migliore... per il resto io non sto qui a vedere se han parlato male o bene del mio paese ma del fatto che il mio paese rientra in un film/documentario che non ha un posto poi così banale all'interno della storia del cinema... Anche Pasolini nei suoi film non raccontava proprio la vita della famiglia del mulino bianco... ma...


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    00 23/10/2010 19:32


    Gabriel Garko, 'Saro' Rodolfo Valentino'
    In un film in due puntate Mediaset: ''imparero' a ballare, lui per me e' un mito''
    21 ottobre, 17:45
    di Alessandra Magliaro

    ROMA - Una bellezza straordinaria, un fascino magnetico e decisamente ambiguo che faceva impazzire le donne degli anni Venti. Il mito sexy di Rodolfo Valentino, latin lover per eccellenza, troverà una trasposizione televisiva nella prossima stagione tv. Ad interpretarlo sarà il bel tenebroso Gabriel Garko, da qualche anno vera star della fiction tv, anche lui - fatte le debite proporzioni con il mito - con un seguito niente male. La miniserie, due puntate per Mediaset prodotte dalla Ares Film di Teodosio Losito, si girerà tra l'Italia e l'America a maggio, dopo che Garko avrà terminato con Manuela Arcuri la serie tv Bang Bang in cui, passamontagna nero, gilet e pistola, interpreta per sei puntate un rapinatore che si muove nell'Italia a cavallo tra gli anni '50 e '60. Sarà una biografia che ripercorrerà l'eccezionale vicenda di Rodolfo Guglielmi, nato a Castellaneta, vicino Taranto, nel maggio 1895 e arrivato a conquistare l'America e Hollywood, primo sex symbol assoluto, latin lover con una popolarità ai limiti dell'isteria nell'epoca del cinema muto, fino alla scomparsa prematura a soli 31 anni a New York nel 1926. "E' un personaggio 'rischioso', mi ci giocherò tanto della credibilità acquisita - dice all'ANSA Garko in una pausa delle riprese a Torino di Bang Bang - però la sfida è proprio questa, e per la prima volta interpreterò qualcuno esistito veramente". Cosa lo spaventa maggiormente? "I momenti musicali, Rodolfo Valentino era un ballerino eccezionale, tremo all'idea. Il magnetismo del suo sguardo? Ci metterò del mio", risponde. Cosa la interessa maggiormente di questa figura? "Proprio il suo essere mito. E' nato in un piccolo centro della Puglia ed è arrivato al top del cinema in America. La sua forza era la sensualità". Già conosce tutto della sua vita? "Rodolfo Valentino è un mio sogno nel cassetto, lo realizzeremo con cura particolare e io ho chiesto alla produzione un po' di tempo per prepararlo davvero bene. Non voglio deludere". Le sceneggiature della miniserie "sono già pronte - racconta Losito -: questo è un progetto che lo stesso Gabriel accarezza da 10 anni e che ci trova entusiasti. Tanti hanno immaginato di portare sul piccolo e grande schermo Rodolfo Valentino, ci riusciremo noi. E l'entusiasmo è massimo". Spesso la Ares Film (che fa capo a Alberto Tarallo ed ha sostituito la Janus) con le sue produzioni popolari, melò a tinte forti come L'onore e il rispetto e Il Peccato e la vergogna, è stata bollata come 'trash', "l'invidia per chi ha successo regna sovrana. Noi ci mettiamo passione e cura, i risultati - sottolinea Losito - sono nei numeri alti della nostra platea. E proprio per questo successo abbiamo accelerato sull'ambizioso Valentino. E' un regalo a Garko e un regalo che ci facciamo come produzione". La regia deve essere ancora definita, così come il cast: "ci saranno sette nomi noti per interpretare altrettanti ruoli femminili - conclude - che sono stati centrali nella biografia dell'attore".

    ANSA



    da quello che sembra parte della minifiction verrà girata a Castellaneta.

    che dire potrebbe essere una buona occasione per valorizzare il nostro paese...


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    00 12/12/2010 23:59

    Castellaneta dedica un museo al suo divo
    Al mito del cinema muto viene dedicato un nuovo spazio nell'ex convento di Santa Chiara con i cimeli cinematografici, pezzi di scenografie, locandine di film e arredi della sua casa


    Il letto, la stanza e i film di Valentino Castellaneta dedica un museo al suo divo I costumi di Valentino nel nuovo museo

    Taranto - Cimeli cinematografici, pezzi di scenografie, locandine di film e arredi della sua casa: a Castellaneta (Taranto) si consolida e si amplia il Museo dedicato al 'mito' Rodolfo Valentino, star del cinema muto e simbolo per eccellenza del 'latin lover'. Nella città in provincia di Taranto inizia a prendere corpo il progetto di dedicare un luogo permanente al suo figlio più illustre.

    Dopo anni con una sede espositiva a singhiozzo, con alterne chiusure ed aperture, da circa un anno a 'Rudy' Valentino è dedicato l'ex convento di Santa Chiara, immobile nel centro storico messo a disposizione dal Comune che nel frattempo ha destinato il Palazzo Catalano a sede definitiva ma ancora inutilizzabile per lavori da realizzare. C'è dunque la sede e ci sono nuovi allestimenti per il Museo Rodolfo Valentino, che una Fondazione dedicata all'attore dagli "dagli occhi di fuoco e di velluto" vuole trasformare in 'Muvi', museo dal vivo. Il 6 maggio scorso è stata celebrata la ricorrenza dei 115 anni dalla nascita del divo del cinema muto e sex symbol per antonomasia.

    Nato a Castellaneta il 6 maggio del 1895, lo stesso anno in cui nacque il cinema, Rodolfo Valentino, all'anagrafe Rodolfo Guglielmi, non aveva nemmeno 20 anni quando emigrò negli Stati Uniti per realizzare i suoi sogni. Fu notato da Hollywood per le sue doti di ballerino e debuttò sul grande schermo. Il film che lo rese noto fu nel 1921 "I quattro cavalieri dell'Apocalisse" a cui l'anno dopo seguì, con la Paramount, "Lo sceicco", la pellicola che ne consacrò il successo e che lo impose come icona del fascino latino tanto che il suo nome è sinonimo di 'latin lover'. Una parte che recitò in molti altri film che fecero crescere a dismisura la sua notorietà.

    Dopo una vita sentimentale molto intensa, con due matrimoni falliti con l'attrice Jean Acker e la costumista Natasha Rambova, Rodolfo Valentino morì giovane, a 31 anni, il 23 agosto del 1926, per un attacco di peritonite. Il suo ultimo film, "Il figlio dello sceicco", uscì postumo. In tutto Rudy recitò in una trentina di film, alcuni dei quali furono grandi successi come il celeberrimo "Sangue e arena" (1922), basato sull'omonimo romanzo di Vicente Blasco Ibanez. Con Rodolfo Valentino nasce il divismo. Le cronache impazzivano per raccontare le sue vicende che camminavano sempre sul confine tra realtà e leggenda.

    Per i suoi funerali ci furono due cortei, con decine di migliaia di partecipanti, e si racconta che vi furono diversi casi di suicidio di donne. Fu sepolto al cimitero 'Memorial Park' di Los Angeles e le sue spoglie non sono mai state spostate nonostante una richiesta ufficiale avanzata dalla città di Castellaneta alcuni anni fa di traslarle in Puglia.

    Nel 1961 i suoi concittadini gli hanno dedicato una statua in maiolica azzurra dello scultore Gheno in cui è raffigurato come il personaggio dello sceicco. Nella casa natale c'è inoltre un punto turistico. Il Museo, invece, è un progetto culturale che racconta la figura di 'Rudy'. La Fondazione ha raccolto una serie di documenti e materiali.

    La nuova sede museale - attualmente collocata appunto nel convento di Santa Chiara - oltre ai classici spazi espositivi, dispone di nuovi ambienti, come una sala multimediale 3D da utilizzare per proiezioni e dibattiti sul cinema, un spazio dedicato alle esposizioni e uno ai prodotti tipici e ai souvenir della 'terra del mito'. La proiezione di documentari rievoca la vita dell'attore e la sua intensa carriera cinematografica. Nella parte museale, inoltre, è esposta una fedele ricostruzione di una scena tratta dal film "Il figlio dello sceicco" con tessuti, abiti ed oggetti d'epoca, del periodo in cui fu girata la pellicola.

    Infine, grazie ad una donazione, si può ammirare l'allestimento del letto, ricco di intarsi in madreperla e dell'intera stanza che ospitò l'attore hollywoodiano durante il suo breve rientro a Castellaneta, negli anni Venti. Appena giunti all'ingresso della stanza, da uno specchio, come fosse proprio quel vecchio schermo cinematografico, vengono ricevute e proiettate, per riflesso, sulle lenzuola del suo letto, le immagini dei film più celebri di Rodolfo Valentino. Un lavoro di ricerca di documenti e di cimeli che proseguirà per arricchire ulteriormente il museo.


    (12 dicembre 2010)



    bari.repubblica.it/cronaca/2010/12/12/news/il_letto_la_stanza_e_i_film_di_valentino_castellaneta_dedica_un_museo_al_suo_divo-1...

    galleria fotografica su republica
    bari.repubblica.it/cronaca/2010/12/12/foto/un_museo_per_rodolfo_valentino-10110226/1/?ref...
    [Modificato da dapi 13/12/2010 00:00]


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