Mentre le quattro liste di sinistra in consiglio (DS, Margherita, Forum2000 e Verso l'Ulivo + l'Italia di Mezzo) si incontrano per creare il primo nucleo del partito democratico nella nostra cilla la destra si sta riorganizza in vista delle regionali.... e Brizio torna alla carica (ecco c'era un fine all'occupazionedell'ospedale!). Vi ripropongo l'ennesima intervista della politica gossippara nostrana!
dal corriere del giorno:
Porteremo l'UDC oltre il 10%
Intervista con Simone Brizio, nuovo capogruppo udiccino in Regione. Famiglia, sanità e agricoltura le priorità. E la scelta del prossimo candidato presidente
CASTELLANETA - Una tappa molto importante, quasi un trampolino di lancio.
L’altro ieri a Roma, officiante Lorenza Cesa, segretario nazionale dell’Udc, Simone Brizio è stato designato coordinatore del gruppo regionale dell’Udc.
Quando la politica era più importante degli assessorati e dei ministeri, la carica di capogruppo era quasi equivalente a quella di segretario del partito. Questa equivalenza, oggi, però, è rimasta solo per i partiti di opposizione.
E dunque un incarico prestigioso per Simone Brizio, 35 anni, una figlia, alla sua seconda legislatura regionale, di nascita politica democristiana, oggi, dice al Corriere , finalmente a casa.
E allora, capogruppo, come nasce questa carica?
Innanzi tutto devo ringraziare gli amici udiccini ionici, l’on. Michele Tucci e il collega Antonio Scalera, che si sono spesi molto per questo incarico. Il gruppo regionale, i 4 dell’Udc e i tre del Movimento per le autonomie, ci siamo riuniti con il segretario Cesa e insieme, all’unanimità è stata scelta la mia persona come coordinatore del gruppo, che ora, con sette consiglieri, raggiunge la consistenza di Forza Italia...
L’Udc pugliese diventa un partito forte...
Lo siamo già. In Italia siamo secondi solo a alla Sicilia...
Di Cuffaro, un altro pianeta...
E siamo il primo partito regionale in Italia. Devo aggiungere che nelle elezioni amministrative di maggio, dove ci siamo impegnati i consiglieri regionali, il partito ha raggiunto ottimi risultati, superando perfino l’11%. Oggi in Puglia siamo all’8,5%, siamo nelle condizioni di superare il 10%.
Sviluppi partitici?
A ottobre si terranno i congressi regionali...
Adesso che in Regione siete il gruppo più consistente aumenterà il peso dell’opposizione...
Credo che darò un nuovo corso all’opposizione. Faccio l’esempio del caso ospedale a Castelaneta...
Occuperà anche la Regione?
No, con l’ospedale, nel momento di massima crisi l’ho occupato per dare il massimo di evidenza al problema.
Poi, quando si è trattato di elaborare una strategia, abbiamo partecipato ad una comune ricerca della soluzione...
In sintesi?
Un’opposizione dura nella protesta e moderata nella ricerca di soluzioni, in modo che non vi siano mai sospetti di inciuci.
E le vostre priorità?
Massimo impegno per i più deboli e per le situazioni critiche.
Famiglia e sanità... Ora anche l’acqua...
Un’emergenza che si aggiunge ad altre emergenza.
Devo dire che noi abbiamo lasciato una Regione con nessuna emergenza, ora la troviamo terra da Terzo mondo.
Ma la Puglia...
Abbiamo una altra grande malata, l’agricoltura, che merita la massima considerazione.
Abbiamo, per dire, i Consorzi che sono più un terminale di assetti politici, i Consigli di amministrazione, che un regolatore della distribuzione dell’acqua ai campi.
Lei è anche grande parte nel suo paese a Castellaneta.
Sì, l’Udc è stata decisiva per la vittoria. Ed ora faremo il possibile per un’amministrazione che rilanci il paese. La squadra mi sembra motivata, lascia ben sperare.
Mi consenta una domanda un po’ marzullesca: ma come ci si sente nelle vesti di capogruppo di un gruppo numeroso?
Sento una grande responsabilità. Quando ci si espone, ritengo, che bisogna essere consapevole che occorre profondere il massimo
impegno...
Siamo alla vigilia della pre-campagna elettorale per la Regione, quando cominciano le manovre per le principali candidature...
Occorre anche qui un grande lavoro. Per trovare il candidato presidente bisogna elaborare, insieme con gli alleati, criteri e caratteristiche...
Per esempio?
Per esempio, i problemi geografici, se il candidato presidente debba essere barese, o leccese, o tarantino...
E poi?
Gli equilibri partitici. Insomma...
Amministrazione e politica, come gli esami eduardiani, non finiscono mai.
Michele Cristella