Ormai è chiaro a tutti che il meccanismo del potere è quello della cricca. Ovvero chi amministra è scollegato rispetto al suo naturale obbiettivo che dovrebbe essere amministrare al meglio la cosa pubblica. E che non è un problema di capacità ma di buona volontà.
Il faro dell'amministratore di oggi si compone di questi raggi: la sua conservazione (mantenere i suoi voti) eventualmente il suo sviluppo (conquistare nuovi voti). Il tutto in vista della mission che è quella di realizzare sè stesso anche e soprattutto dal punto di vista economico. Questa esplosione di egoismo frantuma quello che dovrebbe essere il suo naturale obbiettivo (quello che ho indicato sopra)che resta relegato a strumento ed oggetto di pura propaganda e niente più.
Allora siccome i voti sono in massima parte incastonati nella logica di cui sopra (perchè siamo così), ed è pura utopia persare di rimuoverli tutti in una vola, l'obbiettivo sperato realizzabile sarebbe quello di ottenere un consigliere comunale che opera sintonizzato con l'obbiettivo naturale del buon amministratore.
Serviranno per un consigliere almeno 12000/16 fa 750 voti.
Allora cominciamo a selezionare un leader credibile, a scandagliarlo nelle motivazioni. Costruiamoli intorno altri 15 candidati. Sapendo in partenza che con ogni probabilità si farà 5 anni di sana e formativa opposizione dopo i quali potrà succedere qualcosa di buono.
Vi dico e scrivo subito, per chiarezza e trasparenza, che nè io nè Lapira siamo disponibili in questo ruolo.
Ma credo fermamente che l'unica strada resti questa.