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I tesori Castellanetani

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2010 11:44
23/09/2010 16:30
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CASTELLANETA ERANO A BARI DA OLTRE 35 ANNI
Ritornano a casa le mensole dell’Assunta

ANGELO LORETO
• C A S T E L L A N E TA . La chiesa dell'Assunta, la più antica e più caratteristica della città, torna a riappropriarsi di due sue mensole in pietra di cui si era persa traccia ormai da 35 anni.

Si tratta di due mensole figurate risalenti al XII secolo, quindi cento anni dopo l'edificazione della chiesa che sorge a precipizio sulla gravina, che riproducono due figure, una maschile ed una femminile, in atteggiamento di preghiera. Si pensa che si trovassero nella crociera del coro ed erano state prelevate dalla Soprintendenza ai beni culturali di Bari nel periodo compreso tra il 1970 e il 1975, quando la chiesa fu oggetto di un restauro che le conferì nuovamente lo stile e le caratteristiche originar i e.

"Si parlò di un prelievo temporaneo e invece sono passati 35 anni" dice il parroco di San Domenico e rettore dell'Assunta, don Franco Alfarano, che insieme al difensore civico Francesco Garzone, in veste di parrocchiano, ha seguito la vicenda fino alla riconsegna delle due mensole, evento che verrà celebrato sabato alle 19 nella chiesa dell'Assunta con un convegno a cui parteciperanno lo stesso parroco, il sindaco Italo D'Alessandro, il soprintendente Fabrizio Vona, la direttrice del castello normanno svevo di Bari dove le mensole erano conservate, Annamaria Lorusso, monsignor Cosimo Damiano Fonse ca, gli architetti Aurelio Miccoli e Rosanna Franco, l'avvocato Garzone e il vescovo Pietro Maria Fragnelli.

Di queste due realizzazioni medievali si erano perse le tracce fino a quando un cittadino appassionato di Medioevo, Franco Lagravinese, dopo una attenta ricerca le ha scoperte nella cappellina del castello normanno svevo di Bari. L'uomo ha segnalato la cosa a don Alfarano il quale si è rivolto subito alla direzione del castello.

"Sono però trascorsi tre anni di calvario - racconta il parroco - alla fine dei quali siamo riusciti ad ottenere il via libera al trasferimento". Le mensole saranno sistemate su due piedistalli in metallo nel presbiterio. [SM=g27998]

GdM di oggi

Bentornate!


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Scoperta necropoli durante scavi Gasdotto

Castellaneta, si scava per il gasdotto e si trova una grande necropoli
di ANGELO LORETO

CASTELLANETA - Tombe, anfore, ceramiche, utensili, armi. E poi ancora realizzazioni in pietra il cui significato non è ancora chiaro. Ed ettari interi nei quali scavare, con molto altro ancora da recuperare. Una importantissima scoperta archeologica è stata effettuata nel corso dei lavori che la Snam Rete Gas sta portando avanti per la realizzazione del gasdotto Massafra-Biccari. In contrada Le Grotte, a 3-4 chilometri dal centro cittadino, è venuta fuori quella che al momento sembra una necropoli, ma che potrebbe riservare grandi altre sorprese.

Siamo nel cuore della Magna Grecia, a metà strada tra Taranto, fondata nel 706 avanti Cristo, e Metaponto, le cui origini risalgono alla seconda metà del VII secolo a.C. Siamo in una zona nota per i ritrovamenti di tombe ma mai, come in questo caso, era venuto fuori un sito così ampio. Si tratta di un'area di circa sette ettari. A dimostrazione della ricchezza nascosta sotto la terra, basti pensare che in ogni scavo "campione" che si sta effettuando sta venendo fuori qualcosa. Sono già almeno cinque le tombe rinvenute, ma è chiaro che ancora moltissimo deve vedere la luce.

La scoperta è stata effettuata durante i lavori di sondaggio dell'area, un intervento preventivo che viene fatto in occasione di qualsiasi opera di interesse pubblico, come realizzazione di strade o, ed è questo il caso, di gasdotti. Quello della Snam va oltre i tre metri di profondità, ma già quando è stato spostato il primo metro di terra è iniziato a venire fuori di tutto. Vasellame e ceramiche. E poi tombe nelle quali (come quelle in foto che appartengono ad un bambino, un uomo e una donna) sono stati trovati un pugnale e fermaglio.

A curare l'opera di scavo è l'Archeores, azienda abruzzese specializzata in scavi e restauri, che è in stretto contatto con la Soprintendenza ai beni culturali che, a sua volta, sta raccogliendo e catalogando i reperti che spuntano dalla terra. La Snam sta anch'essa collaborando, fermando momentaneamente i lavori nell'area interessata, mentre sono costanti, a qualsiasi ora del giorno e della notte, i controlli del locale comando della Guardia di Finanza al fine di evitare l'arrivo dei cosiddetti "tombaroli". Il sito ha però ancora tanto da raccontare e la densità dei ritrovamenti fa pensare ad una vera e propria miniera d'oro archeologica che nulla avrà da invidiare alla vicina Metaponto. Cosa fare quando tutto verrà alla luce? L'idea la lanciamo noi dalle colonne della Gazzetta: la realizzazione di un grande parco archeologico che porterà turisti e visitatori da ogni parte del mondo, sulla strada tra Taranto e Metaponto.


Gazzetta del Mezzogiorno


I nostri avi ci hanno lasciato grandi testimonianze e ricchezze.... ora tocca noi conservarle e rivalutarle!
[Modificato da dapi 24/10/2010 11:48]


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